“… Era arrivata a Bonnieux in una giornata di pioggia. Aveva conosciuto Francine perché Martin e Nenè erano in classe insieme. Si erano capite al primo sguardo. Scambiando molti sorrisi malinconici e poche battute avevano suggellato l’inizio di un’amicizia vera e profonda. Poco tempo dopo, per aiutare l’amica, Francine le avrebbe proposto di condividere casa e vita. Suzanne era un’ottima cuoca. La sua specialità erano i risotti, il preferito dei suoi bimbi quello con zafferano, asparagi ed anacardi una ventata di primavera. “Mi ha insegnato Jacques tutto quel che so” diceva sempre con gli occhi velati di tristezza. Gli mancava Jacques, i suoi modi gentili, le sue attenzioni, i suoi abbracci sinceri. Non avrebbe saputo dire se era stato il grande amore, ma era amore, su questo non c’era alcun dubbio. E le aveva lasciato in eredità altro amore, i suoi figli, la sua ragione di vita...”
Con queste poche righe estratte da uno dei miei racconti, Je Veux, vi presento Bonnieux la tappa di oggi del viaggio di Impastastorie alla scoperta della Provenza.
Bonnieux è in assoluto il villaggio che preferisco nel Luberon. Non chiedetemi perché. E’ bello, ma non più bello di tanti altri. E’ accogliente, ma tutti i villaggi della Provenza lo sono. Ci sono paesaggi che restano nel nostro cuore ancor prima di averli visti perché riflettono quel che siamo o che vorremmo essere. Non succede anche a voi? Ci sono posti in cui ci sentiamo a nostro agio al primo sguardo, che ci risultano famigliari… forse perché c’é stato il nostro cuore prima di noi! Ecco Bonnieux è uno di questi posti. Se dovessi scegliere un paesino del Luberon dove vivere sceglierei Bonnieux. E’ un po’ come quando scegliamo una casa dove abitare, io ne ho viste 27 prima di trovare quella giusta. Quando sono entrata, nonostante fosse disastrata, ho sentito quella strana sensazione che parte dalla pancia…., mi sono sentita a casa mia. Ecco a Bonnieux mi sento a casa mia! Spero di aver reso l’idea 🙂
Bonnieux, il mio piccolo angolo di paradiso, è un village de Caractère arroccato sul versante nord del Luberon di fronte a Lacoste, altra perla di questa regione di cui vi parlerò più avanti. Questo borgo meraviglioso si trova al confine tra Petit e Grand Luberon, è un po’ il crocevia della zona e la base ideale per visitare tanti villaggi nei dintorni. Tenete conto che Lacoste è a soli 5 chilometri, Boux a 7, Lourmarin ad 11, Goult a 8 e Gordes a mezz’oretta di auto.
Appena arrivati in paese dalla rotonda ci si imbatte nella così detta ‘chiesa alta’, l’eglise vieille du Haut, con una torre alta 425 metri. Sulla destra, salendo verso il borgo, in rue de la République, troviamo le Musée de la Boulangerie – il Museo della Panetteria che ripercorre la tradizione popolare della produzione del pane in Provenza. Ho visitato Bonnieux due volte e non sono mai riuscita ad andare al museo 🙁
Non ho avuto neppure la fortuna di visitare il borgo nella giornata di mercato, il venerdì, quando le bancarelle con i prodotti tipici della zona, marmellate, verdura, frutta e formaggi, colorano e profumano il saliscendi delle vie del paese.
Spettacolare anche la foresta di cedri che si estende fino a Ménerbes e Lacoste, dov’è possibile percorrere le sentier botanique, con una passeggiata di circa un’ora all’ombra dei cedri. Piantati nel 1862 occupano circa 250 ettari di territorio. Anche se il vero punto forte di questo posto sono i vigneti che si estendono a perdita d’occhio!
Se siete amanti dell’architettura, un vecchio ponte romano, Pont Julien, vi aspetta a 5 km dal paese.
Se il ponte non desta particolarmente il vostro interesse (in tal caso vi capisco perfettamente) è invece d’obbligo una puntata alla bastide dove Ridley Scott nel 2006 ha girato le scene del film Un’ottima annata con Russel Crowe e la bellissima Marion Cotillard!
La bastide, che non si chiama La Siroque come nel film, ma Chateau la Canorgue, è una proprietà privata, di Nathalie Margan ed il padre Jean Pierre, pertanto quando arriverete sul posto troverete il cancello chiuso come potete osservare qua sotto…
Naturalmente i padroni hanno deciso di sfruttare la pubblicità offerta dal film e le cantine sono aperte quindi imboccando un sentiero sulla sinistra arrivate dritti dritti alle vigne dello Chateau dove potrete acquistare i vini prodotti qui. Si tratta soprattutto di un rosso ed un rosé. Esiste anche il Coin Perdu, nominato anche nel film, che nasce dalle vigne più antiche della Canorgue. Noi non lo abbiamo comprato perché una bottiglia costa circa 40 euro. Lo prenderemo la prossima volta 🙂
Tutta la produzione, ci hanno spiegato alle cantine, è da agricoltura biologica e la vendemmia è manuale.
Mi piace accompagnare la visita allo Chateau con la frase che zio Henry dice al piccolo Max:
«Mi piace fare il vino, perché è incapace di mentire: puoi assaggiarlo troppo presto o troppo tardi, non importa, parlerà con onestà a ogni sorso».
Comunque che lo compriate o meno almeno un assaggio di questo posto e dei suoi prodotti lo dovete fare, anche solo un attimo, per sognare un po’!!!
Bonnieux è piena di Bastide e Chambre d’hotes. Noi abbiamo soggiornato a La Victorine immersa nel verde, è in posizione strategica con una meravigliosa vista sui paesi arroccati nei dintorni. Al vostro arrivo davanti al cancello d’ingresso ci era sembrato un gran che, ma è bastato svoltare l’angolo ed entrar dentro alla bastide per ritrovarsi in un luogo di pace e tranquillità. Noi ci siamo trovati molto bene. Abbiamo alloggiato in una camera a piano terra con un giardino privato sul retro collegato direttamente al prato da cui si ha accesso alla piscina. Avevamo a disposizione l’uso della cucina dotata di ogni comfort. La colazione, con le buone marmellate fatte in casa, era servita nel giardino ad un tavolo comune, cosa che io personalmente preferisco per far conoscenza con gli altri ospiti. Peccato solo che la Bastide non facesse più table d’hote, ma i proprietari Patrick ed Hélène, oltre ad essere simpatici, discreti e gentili, sono stati ottimi consiglieri sui ristoranti da testare.
La piscina, immersa nel verde, era sempre pulita e l’acqua della temperatura adatta ad un bel tuffo. Un ottimo angolo dove rilassarsi, anche se per noi, con la nostra adorabile piccola peste al seguito, non è stato semplicissimo 😉
Abbiamo cenato in diversi posti, ma uno solo ci ha conquistato assolutamente, sia per l’atmosfera, sia per l’ottimo rapporto qualità prezzo, sia per la gentilezza e la disponibilità di tutto il personale. Sto parlando del Un P’tit coin de cuisine . Questo piccolo angolo magico sulla piazzetta principale del paese ci ha letteralmente stregato. La terrazza esterna è caratteristica con i tavolini in ferro battuto e le sedie rosse. Le lanternine colorate accese, insieme alle candele sui tavoli, illuminaneranno la vostra serata. Chi ha la fortuna di sedere nei tavolini in fondo potrà godere anche di un panorama mozzafiato. Noi, con passeggino ingombrate al seguito, ci siamo accontentati di un posto più riservato. Qui il nostro cucciolo si poteva scatenare senza che ci sentissimo in imbarazzo. Il personale, come ho già detto, era cortese e sorridente. Noi abbiamo mangiato verdure ripiene alla provenzale, buonissime, oltre ad un tagliere di formaggi accompagnati da miele alla lavanda, sublimi. Per non parlare dei dolci. Ottimo anche il vino.
Imperdibile invece il panorama della Brasserie Les Terrasses il ristorante-pizzeria si snoda lungo la strada, i tavolini all’aperto sono disposti lungo un muretto e su due piattaforme strette e lunghe. Nonostante le auto passino li accanto, il panorama che si gode da questa brasserie toglie il fiato e ripaga di tutto. Noi ci siamo stati sia a pranzo sia a cena. Il servizio è un po’ lento perché di solito il ristorante è preso d’assalto dai turisti. Non si spende tantissimo e la qualità del cibo è buona, ma non eccezionale, ma la vista….. ah la vista fa dimenticare tutto. Io mi perderei ore ed ore ad osservare il panorama fantasticando su storie lontane trasportate dal vento.
La terza foto che vedete in questo post l’ho scattata proprio da lì. Ed anche questa…
Abbiamo cenato a Les Terrasses anche la prima sera che siamo arrivati a Bonnieux ed abbiamo avuto la fortuna di assistere ai fuochi d’artificio di ferragosto, nonostante fosse passato da un bel po’, ma erano stati rinviati per pioggia e ce li siamo goduti davanti ad un bel dolce ed un bicchiere di vino rosso. Cosa chiedere di più! All’interno, nella pagina dedicata a Bonnieux, troverete le recensioni di altri ristoranti del borgo.
Comunque la piazzetta che ospita Un P’tit coin de cuisine, altri ristoranti ed una gelateria è il mio angolo preferito in assoluto e non chiedetemi perché …. è una sensazione, un amore a prima vista. Lo so che ci sono posti di gran lunga più belli, ma io qui mi sento a casa e… non prendetemi per pazza… passeggiando avanti ed indietro con il passeggino per far addormentare la mia meraviglia mi sono sentita di nuovo felice, una sensazione che non provavo da tempo e la musica ha ricominciato a riecheggiarmi nelle orecchie con un vecchio motivo di Edith Piaf, Mon Menage a Moi. L’ho cantata come ninna nanna a mio figlio per tutta la vacanza! :)))
Cosa ne dite vi ho incuriosito abbastanza? Bonnieux vale sicuramente una tappa del vostro viaggio in Provenza e se io fossi in voi soggiornerei proprio qui come punto di partenza per visitare tutto il Luberon. Noi siamo stati benissimo in questo posto. Spero che anche voi riusciate a respirare quella sensazione di autentica magia che ha rapito il mio cuore.
Se volete scoprire qualche particolare in più su questo borgo meraviglioso cliccate su Bonnieux
Se invece preferite viaggiare ancora alla scoperta di questa fantastica regione color lavanda cliccate su La mia Provenza
Se desiderate assaggiare un piatto ispirato ai sapori ed ai colori di questi posti meravigliosi cliccate su Insalata impressionista
Se preferite leggere un racconto ambientato in Provenza, in questo caso proprio a Bonnieux, cliccate su Je veux
Vi lascio con quest’immagine di perfetta armonia scattata nel nostro giardinetto a La Victorine! Bon voyage! 😉
Se leggendo questo post, il racconto o cucinando, volete ascoltare una canzone che rispecchi l’atmosfera di questo posto cliccate su Douce France – Charles Trenet